martedì 25 marzo 2008

Lavande Blanche

[...] Tra le caffettiere di porcellana bianca fa capolino un uccellino dalle soffici piume macchiate di beige. Curioso, ispeziona il territorio dinnanzi ad un cestino di paglia ruvida e lana, sul davanzale laccato di un caldo color crema. Negli angoli vissuti della finestra le termiti hanno da lungo tempo abbandonato i loro piccoli tunnel, rivelando le striature a pois del legno, lisciato dal vento e dalle dita.
Il negozio era una piccola oasi di tinte neutre, traboccante di morbidi e accoglienti tessuti trapuntati e assemblati a mano. Nel piccolo cortile antestante una vecchia tinozza attendeva, paziente e ospitava al suo interno un passante cactus di un verde intenso, smeraldo dalla consistenza densa, nonchè delle pettegole erbacce curiose. L'insegna di ferro battuto si faceva baciare dal venticello amico, ondeggiando lievemente come una culla; la vernice bianca era ricamata qua e là da una delicata trama di ruggine e portava il nome di "Lavande Blanche", scritto col pennello lilla in bella calligrafia. [...]

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